Il business dell’usato si conferma una fonte indispensabile di redditività, sempre più determinante per le performance dei dealer e indirettamente anche delle case auto, dato che reti più sostenibili richiedono meno aiuti straordinari.
Confrontando l’andamento delle vendite di vetture nuove e usate in Italia tra il 2005 e il 2013, è subito evidente come il nuovo abbia risentito maggiormente degli effetti della congiuntura economica, a differenza dell’usato che, nonostante il calo, dimostra maggiore stabilità.
Un indicatore interessante per capire quanto è sviluppato il business usato è dato dal rapporto tra la vendita di vetture usate e nuove, rappresentato dalla linea tratteggiata in fig. 1. Negli ultimi anni in Italia questo indice è costantemente cresciuto, da un valore di circa 1,4 nel 2009 a più di 1,9 nel 2013 (+35%). Tuttavia se confrontato con gli altri paesi europei, l’usato in Italia risulta ancora poco ‘maturo’. Nel grafico in fig. 2 si nota infatti come Gran Bretagna, Germania e Francia presentino un rapporto nuovo/usato molto più elevato, segnale di un mercato decisamente più evoluto e dinamico con operatori, spesso concessionari, molto più strutturati e attivi. È facile intuire quindi quanto siano ancora ampi gli spazi di crescita in Italia.
Lo studio DealerSTAT sulla soddisfazione dei concessionari, la cui rilevazione è iniziata il 12 febbraio, pone quest'anno particolare focus sulla valutazione di questo ambito, con domande specifiche volte a individuare gli approcci più apprezzati dai dealer. Il questionario è disponibile al sito www.dealerstat.it e le credenziali per l’accesso alla compilazione possono essere richieste al Call Center DealerSTAT all’indirizzo email info(at)dealerstat.it o al numero 0422 262997.