Che tra le principali sfide per i dealer ci sia quella di passare dall’essere venditori di prodotti a fornitori di servizi è ormai cosa nota. Se ne è parlato il 16-17 ottobre ad Automotive Forum, con alcune voci di Concessionari e Case Automobilistiche che si sono confrontate all’interno di un programma incentrato sul futuro del settore della distribuzione auto.
Le chiavi necessarie per questo cambio di passo sono molteplici e passano dalla capacità di reinventare un settore, come quello automotive, spesso ancora legato a modelli tradizionali e ad aziende familiari, in cui permane la difficoltà di inserire una classe manageriale in grado di portare innovazione.
Anche di questo ha parlato Arrigo Bonutto, a capo di uno dei Gruppi più dinamici e importanti in Italia, che ha condiviso i fronti di lavoro del business di Autostar, azienda multi-brand di grandi dimensioni che opera con marchi premium. Valorizzazione del brand della concessionaria e riconoscibilità nel territorio le parole d’ordine, supportate da un’adeguata solidità finanziaria dell’azienda.
E di innovazione hanno parlato anche Matteo Albanese e Alessandro Pieravanti, rispettivamente di Gruppo Bossoni e Autostar Flaminia, che, grazie alle possibilità offerte dalle tecnologie e dall’utilizzo del digitale, hanno operato su punti cardine del business come il post vendita e la customer experience, sottolineando come sempre di più la differenza venga fatta dalle persone coinvolte in queste attività.
Ma le Case Auto? Auto connessa, auto elettrica, forme di sharing e in prospettiva la guida autonoma sono solo alcune delle sfide su cui gli operatori sono chiamati a porre attenzione, spaziando quindi tra prodotto, distribuzione e servizio. Un passaggio non banale che necessita di una nuova value proposition (da prodotto a servizio), una definizione degli schemi di remunerazione di filiera e un gioco di squadra come raccontato da Lucio Tropea, Direttore Vendite Mercato Italia di smart, brand che si appresta ad attuare una rivoluzione producendo solo vetture elettriche dal 2020.
Il lavoro di squadra quindi, la capacità delle Case Auto di lavorare in sinergia con la propria Rete per uno sviluppo del business che porti benefici a entrambe le parti e consenta di guidare la trasformazione del settore. Assumono in questo contesto ancora più importanza iniziative come gli Automotive Marketing Awards, consegnati in occasione dell’evento, che hanno visto vincitori Jeep come il brand con la migliore comunicazione per i veicoli nuovi secondo i concessionari italiani e Kia votato come miglior brand nella comunicazione post vendita.
I segnali di questa collaborazione volta all’innovazione ci sono: esempi riportati da Leonardo Buzzavo come quello di Rockar in Inghilterra e lo showroom Kia di Clerici Auto fanno ben sperare e portano ad una moltiplicazione dei punti di contatto con il cliente e ad una loro maggiore frequenza che richiedono una più forte reattività e capacità di dialogo.