Il settore automotive è sempre stato in continuo cambiamento, evolvendosi con le nuove tecnologie, le esigenze dei consumatori e i cambiamenti geopolitici. Tuttavia, nell’ultimo periodo, il mercato ha visto sviluppi particolarmente notevoli, in particolare nel comparto delle auto elettriche.
Secondo le recenti analisi dell’ACEA, a giugno, le vendite di auto elettriche a batteria hanno superato per la prima volta quelle delle auto diesel. Un risultato impressionante, che sottolinea una tendenza: la crescente presenza di marchi e veicoli cinesi nel mercato europeo dei veicoli elettrici (EV).
Il report “New Brands Observatory 2023” di Quintegia ha rivelato che, negli ultimi tre anni, 13 marchi cinesi hanno fatto il loro ingresso nel mercato europeo. Con altri sette previsti per il 2023/2024, è evidente che l’industria automobilistica cinese sta cercando di affermarsi in modo significativo in Europa.
Ma, la sfida lanciata dalla Cina non si limita alla produzione e commercializzazione di veicoli. Si estende all’intera catena del valore, dall’estrazione mineraria, alla componentistica, alla produzione, e alle reti di ricarica*. La visione cinese è chiara: giocare un ruolo da protagonista nell’intero ecosistema dell’auto elettrica.
Dal punto di vista dei consumatori, i dati sono altrettanto rivelatori. Secondo Automotive Customer Study 2023, lo studio di Quintegia che analizza comportamenti, attitudini e aspettative del consumatore automotive, quasi la metà dei potenziali clienti di auto nuove sono disposti a considerare prodotti di nuovi marchi entranti. E questa percentuale balza all’89% per la “Generazione Z”, un segmento demografico che privilegia l’innovazione tecnologica rispetto al prezzo.
Questi cambiamenti non riguardano solo i consumatori. Anche i dealer di auto stanno prestando attenzione: il 45% dei dealer italiani sta valutando l’idea di aggiungere nuovi marchi emergenti al loro portafoglio.
Tuttavia, mentre assistiamo a questi cambiamenti rivoluzionari, è essenziale non ridurre la questione alla semplice diatriba sui dazi sulle importazioni di veicoli cinesi. La Cina è non solo uno dei principali mercati automobilistici al mondo, ma anche un centro cruciale di produzione e innovazione.
Infatti, il fronte dei costruttori si sta già spaccando su questa iniziative europea; vedasi iI CEO di Mercedes-Benz Ola Källenius che, nel corso di un’intervista a Bloomberg Television a New York, si è detto contrario all’indagine dell’UE sugli EV cinesi importati. Molte le implicazioni derivanti. Non solo tutela del libero scambio e salvaguardia delle catene di approvvigionamento, ma anche bilance commerciali in peggioramento tra i paesi coinvolti e quote azionarie rilevanti di proprietà cinese nella patrimonializzazione degli stessi costruttori europei.
Quindi, come dovremmo rispondere a questi sviluppi? Un approccio equilibrato che consideri sia la storia del rapporto tra marchi europei e clienti, sia le dinamiche attuali e future è essenziale. È fondamentale evitare il protezionismo fine a se stesso e sostenere invece il mercato attraverso strategie di lungo periodo ben ponderate.
Gli interlocutori politici e istituzionali hanno la responsabilità di prendere decisioni e mettere in pratica piani che tengano conto di questa nuova realtà, garantendo al contempo la competitività e l’innovazione del mercato automotive europeo.
* Il 75% della capacità produttiva globale di batterie è rappresentato dalla Cina e nel 2022, Il Paese ha installato 800.000 punti di ricarica per veicoli elettrici, quasi quanto il totale installato altrove, a livello globale, da quando sono iniziati gli investimenti nelle infrastrutture di ricarica.