Cosa significa per lei la parità di genere?
Non è una tematica della quale sono solita parlare, nella mia testa e nel mio mondo non dovrebbe esistere questa questione.
Eppure, se siamo proprio qui ad argomentarne significa che è un tema ancora molto in voga e che c’è’ ancora della strada da fare per raggiungerla.
Sono consapevole che ci sono ancora delle diversità di genere, ad esempio riguardo all’occupazione di posizioni chiave nel mondo del lavoro, in politica e in altri ambiti, come pure nel trattamento economico tra donne e uomini, anche se molta strada è stata fatta rispetto a qualche generazione fa. Credo però che più che continuare a dibatterne dobbiamo affrontare la cosa con i fatti, nella vita di tutti i giorni, nel mondo del lavoro quotidiano. E questo spetta soprattutto a noi imprenditori.
Dobbiamo accelerare questo processo perché sto constatando sempre più spesso sul campo che quando do fiducia e maggiore responsabilità alle donne, con la determinazione, con il forte senso di responsabilità e con l’empatia che le contraddistinguono, i risultati sono davvero soddisfacenti.
Credo che se ci fossero più donne al potere rispetto ad oggi ne beneficerebbe l’intera collettività.
Qual è la percentuale di donne nella sua azienda e qual è la percentuale di donne manager nella sua azienda?
Nel nostro gruppo le donne pesano circa il 25% sul totale. Consideriamo che una parte rilevante del personale è occupato nell’assistenza, ad esempio nei ruoli di meccanico ed elettrauto, dove rileviamo ad oggi una presenza solo maschile. Anche nel magazzino ricambi fino a pochi anni fa avevamo solo uomini, da qualche anno abbiamo introdotto una decina di donne, che ad oggi risultano le più gettonate e ricercate dai clienti, e non perché’ “carine”, ma perché empatiche, disponibili e che arrivano al dunque e risolvono tempestivamente le esigenze dei clienti.
Gli uffici commerciali e amministrativi sono occupati per la maggior parte da donne, portate ad amministrare le vendite, i venditori ed i conti aziendali con lucidità ed affidabilità.
Riguardo ai ruoli apicali, abbiamo la nostra CFO del gruppo donna, la Segretaria di direzione della holding del gruppo donna, l’ingegnere Responsabile dell’ufficio IT del gruppo donna, la Responsabile ufficio tecnico del gruppo donna, l’AD della concessionaria Iveco, della concessionaria Parts e della holding del gruppo donna.
Ci sono però ancora molti manager uomini, possiamo e dobbiamo sicuramente contribuire anche noi a migliorare la percentuale delle donne manager in Italia.
Work life balance per donne e uomini in azienda (flessibilità oraria, permessi, smart working, equiparazione del diritto di genitorialità tra padri e madri, supporto della donna al rientro della maternità, ecc..) è una forma di attenzione e di fiducia dell’azienda verso il lavoratore: secondo lei, questa fiducia aziendale ritorna indietro in qualche modo da parte dei collaboratori? Perché sono azioni importanti per i collaboratori in azienda e per l’azienda stessa?
Credo molto nel welfare. È da alcuni anni che abbiamo stipulato un accordo welfare aziendale, al fine di promuovere il benessere in azienda, facilitare la vita dei dipendenti, migliorare la produttività dell’organizzazione e motivare positivamente i lavoratori.
Tale accordo prevede:
– l’introduzione di un piano welfare esteso a tutti i lavoratori in forza;
– la possibilità di gestire le ferie solidali;
– la possibilità di flessibilità d’orario di lavoro in entrata/uscita;
– il recepimento dell’accordo territoriale inerente i principi di eguaglianza e reciproca correttezza;
– l’introduzione di ulteriori condizioni di miglior favore per le quali concedere anticipazioni del trattamento di fine rapporto.
I nostri collaboratori devono star bene ed è un nostro dovere saper conciliare sempre di più le esigenze aziendali con le esigenze personali delle persone che lavorano con noi. Lavoreranno più motivate!