Oggi, attraverso la rete, chi vuole acquistare ha i mezzi per informarsi e decidere quale veicolo acquistare standosene comodamente seduto sul divano di casa o mentre fa la coda al supermercato. Internet è diventato la prima fonte di informazione per chi acquista una vettura ma nonostante questo i 50 concessionari top italiani investono in media sul web e sui nuovi media solo 50 mila euro l’anno. Pochissimo, se si considera che i 700 mila euro mediamente destinati al totale di pubblicità e comunicazione rappresentano appena lo 0,37% del fatturato, cifra questa che da sola rimane insufficiente per una efficace attività di marketing.
A spiegarlo è lo studio presentato da Fabio Galetto di Google Italia che fotografa i nuovi comportamenti dei consumatori italiani, e rivela che il 43% di chi ha acquistato un’auto nuova e il 42% di chi ne ha comprata una usata ha scelto Internet come primo strumento di ricerca, prima di autosaloni, riviste del settore e rivenditori. Cambia dunque il processo decisionale che da lineare diventa complesso e ramificato perchè prende in considerazione ricerche incrociate, comparazioni e review online, oltre ai test drive ed al confronto tra le offerte dei rivenditori.
Presidiare il web sta diventando sempre più strategico per aumentare il proprio giro d’affari ed il solo sito internet non è più sufficiente. Piattaforme di social networking ed aggregatori sociali sono diventati il nuovo canale di informazione e promozione del brand, essere presenti attivamente e stimolare la discussione sulla rete, oltre a richiedere investimenti inferiori rispetto alla carta stampata ha un fattore di penetrazione ed una autorevolezza maggiore.
I nuovi smartphone, inoltre, connessi 24 ore al giorno e 7 giorni su 7 consentono una interazione continua con la rete ed uno scambio di informazioni mai visto fino ad ora. Anche qui i numeri parlano chiaro: 16 milioni di persone che navigano in Internet dal cellulare, 84% di utenti attivi sui social network e sempre meno tempo trascorso davanti alla tv (-17%).
Le aziende per ora stanno a guardare, alcune hanno capito la portata del cambiamento e stanno investendo, ma le possibilità di crescita per i dealer sono ancora tutte da esplorare.