Cinque voci in sequenza da contesti diversi, ciascuna con cinque minuti di pensieri e stimoli seguiti da una breve interazione per fare un po’ di brain stretching e riflettere su cosa sta succedendo intorno ai brand e al loro ecosistema.
A Milano lo scorso 9 Febbraio abbiamo sperimentato un modo diverso di interagire aspettando la terza edizione di BRANDY (18-19 Ottobre) che come ricordato da Leonardo Buzzavo intende continuare a proporsi come luogo di scambio di idee ed esperienze per i brand degli ambiti fashion, food, living e oltre favorendo le contaminazioni intersettoriali.
Per Fernando Mantovani capita che i brand mettano il cliente al centro per poi prenderlo a schiaffi.
Daniele Prosdocimo ci mette in guardia dalla brand experience come bombardamento e enfatizza l’importanza dei luoghi e della loro anima.
Eliana Salvi pone l’accento sulla relazione individuale tra i brand e singoli consumatori.
Sergio Tonfi ci ricorda l’importanza dei supereroi la cui forza dipende dall’autenticità e dal rispetto che li caratterizza.
Dennis Valle, ricordando che “fashion è cosa succede intorno a noi” tocca i presenti nel profondo parlando di positive luxury e di purpose-led brands.
Cosa serve? Una sorta di wearable technology per i brand messi a nudo dal digitale con un forte commitment da parte del top management, una nuova attenzione agli spazi fisici, un forte investimento autentico sulla fiducia come ingrediente base, un modo nuovo di interrogarsi sui processi di produzione e consumo e sul significato della loro relazione con gli esseri umani e il pianeta in cui viviamo.