Nel settore auto si parla ormai da un bel po’ di tempo della grande trasformazione in arrivo, con impatti molto rilevanti anche sul fronte del marketing e della distribuzione.
Possiamo dire due cose: la prima è che si sono già prodotti importanti cambiamenti se guardiamo a fenomeni quali la concentrazione delle reti, le forme e gli strumenti di comunicazione, le metriche e i processi, la sofisticazione di determinati servizi, le competenze personali e organizzative richieste. La seconda cosa, quasi dal versante opposto, è che forse abbiamo visto ancora poco. In altre parole stiamo ora per attraversare un punto nodale in cui si incrociano molteplici dimensioni di trasformazione di mercato, tecnologiche e di contesto che insieme causeranno un’amplificazione di intensità e di velocità mai vista.
Chi ritiene di poter operare in un modo che privilegia ritocchi marginali avrà davvero serie difficoltà a sopravvivere.
Automotive Dealer Day (15-16-17 maggio, Verona) è una piattaforma di incrocio di innovazione che per oltre 15 anni ha saputo ritagliarsi un ruolo peculiare, apprezzato dagli oltre quattromila partecipanti provenienti da diversi ambiti del settore ovvero concessionari, manager di case auto e aziende di filiera.
Il Programma 2018 cerca come sempre di aiutare gli operatori a riformulare le proprie strategie, ma tenendo conto di dosi attese più massicce di cambiamenti e di impatto sul business. Se lo smartphone ha rivoluzionato le nostre vite, pensiamo a come l’auto connessa cambierà il rapporto cliente-azienda mettendo ancor più l’accento sull’acquisizione e alimentazione di dati.
La propulsione elettrica, che trascina con sé nuove formule di offerta su veicolo e pacchetti di energia, viene portata ancor più alla ribalta dalla crisi di altri tipi di motorizzazioni oggi sotto forte pressione non solo mediatica. Pensiamo poi a segmenti di clienti, che cercano forme di mobilità articolate nel tempo e nello spazio, più propensi ad attenuare la proprietà dei veicoli con maggiore apertura a ventagli di soluzioni differenziate.
Se ciascuna dimensione in sé sposta di molto, pensiamo al loro impatto congiunto: possiamo dire senza esagerare che siamo davvero all’alba di una nuova era.
Ciò significa la fine dei concessionari? Sì, ma di quelli che non vogliono cambiare, o pensano di farlo troppo poco. Per coloro invece che sapranno far leva sulla loro relazione con il mercato attraverso un remix intelligente della propria postura di business potranno esserci grandi soddisfazioni.
Serve quindi pensare in termini di ecosistema di prodotti e servizi, reinventare il business mettendo al centro la customer experience, sviluppare l’omni-canalità, presidiare i singoli business a partire da post vendita e usato con una nuova enfasi sulla loyalty, mettere il turbo a organizzazione e risorse umane, ma non solo.
Il Programma Contenuti coinvolge almeno dieci voci di concessionari disposti a condividere le rispettive esperienze e almeno dieci manager di case auto che dialogano sulle rispettive strategie innovative. Ci sono anche almeno dieci voci provenienti dal contesto internazionale – vedi Amazon o la specialista di valutazione di concessionarie Erin Kerrigan – e da altri contesti come ad esempio allenatori o specialisti sul fronte delle competenze per far riflettere su come dare nuova linfa all’organizzazione cercando migliori performance.
Tra le novità di quest’anno anche un’indagine promossa da Quintegia sul fronte dei consumatori in ottica retail e uno studio condotto in collaborazione con AutoScout24 sulle attività di marketing dei dealer.
Come di consueto il Programma Contenuti si alterna a momenti di incontro promossi da aziende e associazioni di filiera e a momenti di networking e confronto su strumenti per il business grazie alle numerose aziende presenti in Area Business. I partecipanti possono scegliere tra numerose alternative di contenuti in modo da ritagliarsi un percorso più adatto alle proprie esigenze.
Automotive Dealer Day 2018 è stato sviluppato a partire dalla consapevolezza che serve un po’ di squilibrio per trovare nuovi equilibri.
Si è operato quindi per mettere a punto Programma Contenuti, Area Business e calendario di appuntamenti costruendo le giuste dosi per gli operatori in modo da preparare il nuovo salto del modello di business che è ormai alle porte.