A un mese dalla conclusione della quindicesima edizione di Automotive Dealer Day, è tempo di tirare le somme di un evento che con i suoi oltre 4.000 partecipanti provenienti da più di 10 Paesi si riconferma il punto di riferimento a livello europeo per tutti gli operatori della distribuzione automobilistica. I 12.000 mq di Area Business, nella quale oltre 100 aziende erano rappresentate con uno spazio espositivo, hanno favorito il networking e la presentazione di prodotti e servizi dando vita a un vero e proprio ecosistema di business.
Il Programma Contenuti dell’evento si è snodato in 27 sessioni durante le quali oltre 70 voci d’eccezione del settore ma anche extra-settore hanno condiviso idee e spunti di riflessione guardando al futuro del business automotive. La fotografia che è stata condivisa della situazione dei concessionari in Italia oggi è quella di un settore in ripresa, in cui i top 50 dealer coprono una quota record pari al 22,5% del mercato. In crescita il comparto dell’usato, forte di un efficace utilizzo dei canali online e consapevole dell’unicità dei prodotti che permettono di creare un’offerta differenziata rispetto ai competitor.
Molteplici sono stati i temi analizzati e discussi nel corso di Workshop e Masterclass, con un focus su come le nuove tecnologie che si stanno diffondendo rendano indispensabile una visione omni-canale in cui mondo fisico e digitale sono interconnessi. Fondamentale è la raccolta dei dati che costituiranno nel futuro il vero patrimonio aziendale. Una delle principali sfide che le aziende sono destinate ad affrontare è poi quella di rivestire il ruolo di attori del cambiamento, per farlo è necessario che le aziende considerino il prodotto come un ecosistema integrando le nuove opportunità tecnologiche con i processi esistenti, in aggiunta ad altri necessari miglioramenti tra cui: appiattire gli assetti organizzativi, ripensare le priorità, budget e tempi dedicati a innovare, cultura e persone.
Un altro tema centrale dell’evento è stato proprio quello della gestione delle risorse umane in azienda, linfa vitale che va nutrita e coltivata tramite l’utilizzo di piani di incentivazione e la condivisone di principi e obiettivi. Le aziende oggi più che raccontare storie dovrebbero essere le storie che raccontano, soprattutto attraverso le persone che le rappresentano e questo dovrebbe riflettersi anche in termini di comunicazione. Se è vero che il cliente compra prima il brand e poi il prodotto, lo storytelling oggi deve essere percepito come ricerca, selezione e ricombinazione di immagini e storie nell’ottica in cui aziende e manager devono diventare i curatori dell’azienda.